Reviews

La ville des vivants by Nicola Lagioia

joeridomen's review against another edition

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4.0

Zeer knappe true-crime roman. De hoeveelheid info die de schrijver moet hebben verzameld, is indrukwekkend. Het verhaal leest ook vlot en ge krijgt een goed inzicht in alle protagonisten. En door het boek wil ik Rome absoluut bezoeken maar ik zou er nooit van mijn leven willen wonen!
4,5sterren

dacht's review against another edition

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dark informative tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? N/A
  • Strong character development? N/A
  • Loveable characters? N/A
  • Diverse cast of characters? N/A
  • Flaws of characters a main focus? N/A

3.75

chiaroscuraa's review against another edition

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4.0

e se uno dei casi più feroci degli ultimi anni non avesse né vittima né carnefice?

ilasal's review against another edition

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3.0

Pregi e difetti di un lavoro che mette tanta, forse troppa, carne al fuoco: Lagioia mescola romanzo, non-fiction ed elementi autobiografici; il caso di "nera", la cronaca romana di una Capitale allo sfascio e una rete internazionale di pedofili; le riflessioni sul significato del Male e il "dietro le quinte" del lavoro giornalistico... Tanto lavoro di scavo, grande padronanza del materiale e capacità di scrittura indubbia che rende la lettura avvincente e scorrevole: a me però non ha convinto fino in fondo, forse semplicemente non è il mio genere.

abstractnymph's review against another edition

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challenging dark emotional informative reflective sad tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.25

tizianabooks's review against another edition

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4.0

Recensire i libri che riguardano fatti realmente accaduti è un affare spinoso, così come immagino sia scriverli.
C’è sempre il rischio che il testo sia troppo romanzato e quindi si perda l’attenenza ai fatti (o peggio che il fatto criminoso in esame venga quasi relegato ad un angolo, a pretesto narrativo per altro), oppure il pericolo è ricadere nel morboso regalando al lettore una dovizia di particolari che non sempre è utile o rispettosa nei confronti delle vittime del fatto, o – infine – il rischio è quello di scrivere una cronaca nuda e cruda dei fatti, qualcosa che può andar bene per un’inchiesta giornalistica ma è più complessa da “vendere” in un libro.
A peggiorare tutto quanto scritto in questa doverosa premessa, c’è che il fatto criminoso trattato in “La città dei vivi” – l’omicidio di Luca Varani – sia molto recente e molto vicino, tanto che ricordo ancora i servizi giornalistici a riguardo, la maniera in cui i programmi televisivi cercavano di scavare nel caso ad ogni orario del giorno e della notte pur di essere i primi a trovare qualche torbido particolare da rivendere agli spettatori, le interviste ai conoscenti di vittima e carnefici, lo sconvolgimento generale per un caso così efferato che sembrava più cronaca di altri Paesi.

Quindi, Lagioia è riuscito nell’arduo compito di creare un libro equilibrato sotto tutti questi punti di vista, ovvero fornire una sorta di ricostruzione dei fatti e al contempo renderla effettivamente fruibile per un lettore non appassionato di faldoni di tribunale?
Secondo me sì.

A parte una penna dallo stile essenziale ma mai manchevole di particolari per creare delle scene vivide nel riportare la storia, Lagioia si lancia qui e lì anche in riflessioni tanto importanti quanto potenzialmente “pesanti” su ciò che avviene in tutti noi nel momento in cui sentiamo parlare di casi di cronaca che hanno ampia eco: speriamo sempre di essere le vittime, ma non speriamo mai di non essere i carnefici – quasi fossimo assolutamente certi di non oltrepassare una linea netta (ma lo è davvero?) tra luce e ombra. Ma come è possibile avere ancora certezze simili quando a compiere un delitto non sono mafiosi di vecchia data, ma due persone qualsiasi?
Lo stile giornalistico viene mantenuto anche e soprattutto nel cercare un punto assolutamente equidistante nel narrare dei fatti accaduti: non si santifica la vittima per relegare i carnefici al ruolo di diavoli, ma pur mantenendo molto ben chiari i ruoli e non ricadendo mai nel “se l’è cercata” tanto caro ad alcuni giornali, si cerca di indagare sulle motivazioni più profonde – meno “da tribunale” – che potrebbero spingere due ragazzi di buona famiglia qualsiasi a uccidere per dissanguamento un loro coetaneo.
A tutto questo fa da sfondo Roma che, sentendo Lagioia, sembra quasi essere un mostro immortale capace di entrare nelle teste e nelle anime di chi lo abita, arrivando addirittura a corrompere alcuni dei suoi abitanti.

leir's review against another edition

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Il giorno dopo Roma fu inondata della pioggia.

bea_ta's review against another edition

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challenging dark emotional sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix

4.25

estela_cebrian's review against another edition

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4.0

Apabullante, arrollador, con pasajes realmente angustiantes. Me pareció magnífica e inteligentísima la forma en que enreda el crimen con el contexto sociocultural de Roma en aquel momento. Todo lo que envuelve al caso está perfectamente narrado y estructurado. Hubiera sido un true-crime perfecto para mí si el autor no se hubiera insertado en la historia. No soporto los Capote wannabes. Tienes que tener una conexión personal muy fuerte con el caso –como ocurrió con Carrère en 'El adversario'- para que, para mí, quede justificado que busques protagonismo en la narración. Eso además le sumó páginas a un libro que ya de por sí es extenso y con un final un poquito anticlimático de más.

agirlandhermagicworld's review against another edition

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4.0

Veramente bello!